lunedì 7 maggio 2012

Giuseppe assume la paternità legale di Gesù: Matteo 1,18-25

18 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele
,
che significa Dio con noi. 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

meditazione sul vangelo: Invocando lo Spirito Santo, chiediamo a Dio lume per comprendere la Sua Parola.
Iddio aveva scelto per compagno della Sua Immacolata Figlia, Madre e Sposa, un uomo degno discendente di Davide, perchè si adempisse la promessa della discendenza del Messia dalla stirpe di Davide. Giuseppe, è un uomo giusto, che quotidianamente vive in comunione con Dio attraverso l'abbandono di sè alla Sua Paterna Volontà. Giuseppe fa di sè un dono a Dio come nessun altra creatura eccetto Maria Ss è in grado di fare. Proprio con l'umiltà, la pazienza e l'obbedienza, egli forgia la sua fede nel Signore, e fa del suo cuore un cuore di uomo tutto carità e purezza, tanto caro a Dio e unico degno di poter custodire il Suo Tempio Immacolato, Maria Ss e il Verbo Divino incarnato nel suo seno.
Percio' non è difficile pensare come sia stato messo a dura prova il cuore di S.Giuseppe che era tutto rettitudine e carità, davanti all'evidenza della maternità di Maria, sua promessa sposa. Egli che amava Maria di un amore purissimo, castissimo, umilissimo e retto e conosceva la santità della sua sposa, non riusciva a comprendere questo fatto, perchè cio' avrebbe significato dubitare di Maria, e la sua grandissima carità glielo impediva. Non solo, questo fatto avrebbe significato anche il giudicare il prossimo, cosa che chi ama Dio in piena adesione alla Sua Volontà, come Giuseppe, sa essere sbagliato e offensivo verso l'Amore. Eppure lo stato della gravidanza di Maria era palese e innegabile, quindi il martirio del cuore di Giuseppe dovette essere doloroso. Maria dal canto suo, piena di grazia e Spirito Santo pienamente vivente nella Divina Volontà, non poteva rivelare al suo sposo la verità, dal momento che Dio stesso se lo avesse voluto lo avrebbe preparato prima. La Volontà di Dio quindi esigeva il silenzio di Maria e la prova di Giuseppe. E se pensiamo che Giuseppe era l'eletto a custodire l'Amore nella sua integrità, Gesù, doveva essere vagliata la fedeltà di quel cuore alla Carità e alla Fiducia in Dio.
Contro ogni apparenza Dio chiedeva a Giuseppe di fidarsi di Lui. Nel mentre che il giusto Giuseppe meditava di ripudiare in segreto Maria per evitarle la lapidazione, prevista dalla Legge ebraica, Dio viene a istruirlo in sogno e a rivelarGli la Sua Volontà e il Suo Progetto. La bontà di Giuseppe e la sua fiducia che Dio lo avrebbe illuminato, viene premiata da Dio che deliziato dalla tempra delle virtù del giusto, Gli affida i suoi tesori: Maria e Gesù affinchè li custodisca per la Redenzione dei peccatori. Senza che Giuseppe conobbe mai carnalmente la Vergine Maria, egli fu fatto in Gesù padre putativo di tutti gli uomini. Giuseppe è il simbolo dell'uomo che confida in Dio sempre e nonostante tutto perchè vede nella sua stessa vita, l'impronta d'amore del Suo Creatore e percio' amandoLo si fida di Lui al punto di abbandonarsi completamente nelle Sue mani ottenendo sempre in cambio  da Dio la grazia di vivere la Sua Volontà ogni gg e con questa una vita santa e retta ai suoi occhi e agli occhi del prossimo. Custodendo in sè la grazia, Giuseppe poteva a pieno titolo farsi degno e fidato custode di Cristo che è la Grazia Stessa e di Maria che è la piena di Grazia, colei che portando il Cristo in sè genera sempre nuova Grazia.

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